Regeni torturato e ucciso come fosse un egiziano



Nel saggio Morire al Cairo di Antonella Beccaria e Gigi Marcucci - edito da Castelvecchi nel 2019 (n.e.) - si legge una frase pronunciata dalla madre di Giulio Regeni che ĆØ davvero rivelatrice di quanto sta accadendo in Egitto: «L’hanno torturato e ucciso come fosse un egiziano.».

Una dichiarazione agghiacciante perchĆ© lascia intravedere la quotidianitĆ  da incubo che si vive nell’Egitto di Abdel Fattah al-Sisi


Un Presidente della Repubblica, al-Sisi, che ha instaurato un regime nel quale vige «un’oppressione selvaggia» di cui si puĆ² essere vittime in qualsiasi istante e senza un preciso motivo.

Un regime che considera alto tradimento anche la partecipazione a uno sciopero e che non si fa alcuno scrupolo di sparare sulla folla ad altezza uomo.


Non esiste piĆ¹ una linea rossa nota a chiunque e il cui attraversamento porta in una zona pericolosa: qualsiasi atto - per la «psicopatologia del regime» - puĆ² essere considerato una minaccia; anche il semplice raccogliere materiale per la propria tesi di dottorato, come, appunto, stava facendo Giulio Regeni.

Intervistare, archiviare, scrivere, commentare sono, per il regime egiziano, atti potenzialmente eversivi e vanno bloccati con ogni mezzo e, in Europa, lo si ĆØ scoperto proprio con il caso della sparizione e uccisione del ricercatore friulano.


Caso che - sottolineano piĆ¹ volte gli Autori - non ĆØ affatto un unicum.

In Egitto rapire, torturare e uccidere sono abusi all’ordine del giorno e perpetrati proprio da coloro che, invece, dovrebbero garantire la sicurezza dei cittadini.

I diritti umani sono annullati in nome della lotta al terrorismo di matrice islamica.

E quando i diritti umani non sono piĆ¹ garantiti, allora ĆØ davvero possibile fare qualsiasi cosa.


Nel saggio vengono, quindi, raccontati i casi di alcuni attivisti egiziani e stranieri la cui sorte ĆØ spaventosamente simile a quella di Regeni.

Il caso Regeni, in Morire al Cairo, diventa il paradigma attraverso cui decifrare la terrificante realtĆ  di un regime dispotico e sanguinario a cui i paesi occidentali strizzano l’occhio, ammaliati dall’odore dei soldi.


Un saggio di cui si consiglia la lettura non solo o non tanto per conoscere il caso Regeni - assai noto in Italia - ma proprio per farsi un’idea piĆ¹ chiara di quello che sta accadendo in Egitto sotto al-Sisi.


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