Ecco perché Usuale e Normale non sono sinonimi
Lo so: Usuale e Normale vengono comunemente usati come sinonimi. Nelle righe che seguono spiegherò perché, a mio avviso, i due termini non siano affatto sinonimi intercambiabili e come possa addirittura essere pericoloso usarli proprio in funzione di sinonimi.
È vero che se si va a consultare un comune dizionario della lingua italiana si è portati a pensare che le due parole siano sinonimi intercambiabili.
Infatti, ad esempio, per lo Zingarelli (edizione 2012) nella spiegazione del lemma Normale si possono leggere i vocaboli Ordinario e Usuale usati per spiegare il senso della parola ed esplicitamente indicati come sinonimi.
Alla voce Usuale, però, è vero che compare Ordinario (accanto a Solito e Consueto), ma non appare Normale. Non si elencano sinonimi, ma si indica una “sfumatura di significato”: Frequente.
Alla voce Frequente segue un riquadro nel quale vengono spiegate le “sfumature di significato”: “Si dice frequente ciò che si ripete, avviene molte volte e a distanza piuttosto breve di tempo. Con usuale si mette invece l’accento sul carattere consuetudinario del ripetersi di qualcosa.”
Il box prosegue spiegando anche il termine Costante (ovvero “ciò che non subisce variazioni nel tempo”) e si chiude rimandando alla “sfumatura di significato” Abituale (ossia “ciò che è solito, consueto perché legato a un’abitudine.”).
Non ricorre mai, invece, la parola Normale.
Prima riflessione: ciò che è Normale può essere anche Usuale, ma non è vero il contrario, ossia che ciò che è Usuale sia sempre anche Normale.
Se si torna al significato dei due termini, nel Vocabolario Treccani online alla voce Normale si legge: “Che segue la norma, conforme alla norma, quindi consueto, ordinario, regolare,”; mentre nello Zingarelli già citato “Che è conforme a una regola o all'andamento consueto di un determinato processo”.
Per Usuale, nel Vocabolario Treccani online si legge “Che è comunemente usato, comune, ordinario”; e nello Zingarelli “Che è dell’uso comune, che si usa di frequente”.
Normale, dunque, è ciò che è “conforme alla norma”, ma può non essere frequente; mentre Usuale è ciò che è frequente, ma può non essere “conforme a una regola”.
Per fare un esempio, per molte persone rubare è azione frequente, abituale e Usuale. Non per questo, però, rubare è qualcosa che può comunemente essere definito “conforme alla norma” e, quindi, Normale.
Come è facile intuire, dunque, Usuale e Normale non possono, almeno nell'esempio adottato, essere utilizzati come sinonimi, perché, altrimenti, si affermerebbe che rubare è Normale.
Si è insistito nello spiegare il perché Normale e Usuale non siano veri sinonimi in quanto l’uso disinvolto dei due termini proprio come sinonimi produce delle storture singolari.
Ad esempio, siccome fenomeni di nepotismo o favoritismo di tipo clientelare sono Usuali, si finisce con l’affermare che essi siano anche Normali.
Al contrario, siccome, al momento, non è Usuale vedere due persone dello stesso sesso scambiarsi tenere effusioni in pubblico (per strada o in spiaggia, ad esempio), per alcuni (troppi) ciò non sarebbe neppure Normale, cosa che, invece, è, in quanto, per due persone che si amano, è “consueto, ordinario, regolare” scambiarsi tenere effusioni.
O anche, per altri, siccome non è ancora Usuale vedere una donna guidare un autoarticolato, tale azione, se svolta da una donna, non sarebbe neanche Normale.
Il mio invito, dunque, è quello di stare attenti, di fronte a certi fenomeni e distinguere ciò che è Usuale da ciò che è Normale, per non cadere nell'errore che Usuale voglia dire Normale o, al contrario, che ciò che è inUsuale sia anche aNormale.
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